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Stress, eustress (buono) e distress (nocivo)

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INDICE

Lo stress non è sempre negativo: può fare bene (eustress) oppure essere dannoso (distress). Conosci le caratteristiche delle diverse tipologie e scopri le differenze per imparare a gestirlo.

Le tipologie di stress

La durata dell’evento stressante permette di distinguere ulteriormente (oltre alla distinzione tra eustress e distress)  tra due tipi particolari di stress:

  • stress acuto: si verifica una volta sola e in un lasso di tempo limitato,

  • stress cronico: quando lo stimolo è reiterato o di lunga durata.

La quantità di eventi stressanti può essere considerata un ottimo indice predittivo dello stato di salute o dell’insorgenza di problemi.

Per quanto riguarda gli stress “cronici“, essi si possono ulteriormente distinguere in:

  • che si presentano ad intervalli regolari, con una durata limitata, e sono quindi più o meno prevedibili;

  • cronici propriamente detti, cioè situazioni di lunga durata che investono l’esistenza di una persona (per es.: lo status socio-economico o la vita coniugale) e che diventano stressanti nel momento in cui rappresentano un ostacolo costante al perseguimento dei propri obiettivi.

E tu? Quanto sei stressato? Scoprilo andando alla sezione Stress Test

ciclo dello stress cronico e del distress

Stress acuto e stress cronico

Nella vita moderna, siamo costantemente esposti a una varietà di fonti di stress, che possono avere un impatto significativo sulla nostra salute e sul nostro benessere. È importante riconoscere che lo stress può manifestarsi in diverse forme e durate: acuto e cronico. In questo articolo, esploreremo le differenze tra stress acuto e stress cronico, nonché le strategie efficaci per gestirli.

Stress acuto

Lo stress acuto è una risposta immediata e temporanea del corpo a una situazione stressante. È una reazione naturale del sistema nervoso che prepara il corpo a affrontare una minaccia imminente o a rispondere a una situazione di emergenza. L’attivazione della risposta di stress acuto può portare a sintomi fisici come aumento del battito cardiaco, respirazione accelerata, sudorazione e tensione muscolare. Questa forma di stress è di solito di breve durata e scompare una volta che la situazione stressante è risolta o superata.

Strategie per gestire lo stress acuto

  1. Respirazione profonda: Praticare tecniche di respirazione profonda può aiutare a calmare il sistema nervoso e ridurre i sintomi fisici dello stress acuto.

  2. Mindfulness: Essere consapevoli del momento presente può aiutare a interrompere il ciclo di pensieri negativi e ansiosi associati allo stress acuto.

  3. Attività fisica: L’esercizio fisico è un ottimo modo per ridurre lo stress acuto, in quanto rilascia endorfine che migliorano l’umore e riducono la tensione muscolare.

Stress Cronico

Lo stress cronico, d’altro canto, è una forma di stress che persiste nel tempo, a volte per settimane, mesi o addirittura anni. Si sviluppa quando una persona si trova costantemente esposta a situazioni stressanti o vive con una sensazione di pressione costante senza una pausa adeguata per il riposo e il recupero. Lo stress cronico può avere gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale, portando a problemi come affaticamento cronico, depressione, ansia, disturbi del sonno e disturbi gastrointestinali.

Strategie per gestire lo stress cronico

  1. Pianificazione del tempo: Organizzare il proprio tempo in modo efficace può aiutare a ridurre il senso di sopraffazione e a migliorare la capacità di gestire lo stress cronico.

  2. Pratiche di rilassamento: Incorporare regolarmente pratiche di rilassamento come la meditazione, lo yoga o il tai chi nella routine quotidiana può aiutare a ridurre la tensione e a promuovere il benessere generale.

  3. Cambiamenti dello stile di vita: Adottare uno stile di vita sano, che includa una dieta equilibrata, sufficiente riposo e attività fisica regolare, può fornire una base solida per gestire lo stress cronico.

Sia lo stress acuto che lo stress cronico possono avere un impatto significativo sulla nostra salute e sul nostro benessere. Riconoscere le differenze tra i due e adottare strategie efficaci per gestirli è essenziale per mantenere un equilibrio sano nella vita quotidiana. Come coach specializzato nella gestione dello stress, posso aiutare a sviluppare le competenze necessarie per affrontare entrambe le forme di stress in modo efficace e costruttivo. Se stai lottando con lo stress acuto o cronico, non esitare a contattarmi per un supporto personalizzato.

Eustress: lo stress buono

L’Eustress (o stress buono), è quello indispensabile alla vita, che si manifesta sotto forma di stimolazioni ambientali costruttive ed interessanti. Un esempio può essere una promozione lavorativa, la quale attribuisce maggiori responsabilità, ma anche maggiori soddisfazioni.

Come abbiamo visto, la “reazione di stress” ci aiuta a prepararci fisicamente e psicologicamente ad affrontare un problema. Lo stress può essere una buona cosa quando, nella giusta misura e per periodi di tempo limitati, ci aiuta a superare le inevitabili crisi che la vita ci offre. Se, dunque, la “reazione di stress” porta vigore, entusiasmo e propositività è una buona cosa perché incrementa lo stato di salute generale della persona. In questo caso lo stress prende il nome di “eustress”.

Se non vi fosse eustress nelle nostre vite, non avremmo un motivo per alzarci la mattina. L’eustress ci tiene in salute e felici.

Esempi: l’eccitazione dell’imprenditore che fonda una azienda, le aspettative prima di un primo appuntamento, l’adrenalina dello sciatore così come l’entusiasmo che si sperimenta quando si affronta una qualsiasi sfida costruttiva o divertente.

“La completa libertà dallo stress è la morte. Contrariamente a quanto si pensa di solito, non dobbiamo, e in realtà non possiamo, evitare lo stress, ma possiamo incontrarlo in modo efficace e trarne vantaggio imparando di più sui suoi meccanismi, e adattando la nostra filosofia dell’esistenza a esso” (Selye, 1974).

Distress: lo stress nocivo

Il distress è invece lo stress cattivo, quello che provoca grossi scompensi emotivi e fisici difficilmente risolvibili. Un esempio può essere un licenziamento inaspettato, oppure un intervento chirurgico.

Gli effetti negativi si verificano quando vi è un’incongruenza fra le richieste dell’ambiente e la capacità soggettiva di esaudirle.

La differenza essenziale tra eustress e distress (lo stress cattivo) sta nella percezione della “fonte di stress”. Nel caso dell’eustress la “fonte di stress” viene percepita come una “sfida”. Nel caso del distress, viene percepita come una “minaccia”. Per questo motivo è importante coltivare il proprio atteggiamento di fondo verso la vita come di un luogo di “sfide” piuttosto che di un luogo di “minacce”.

eustress e distress

Il distress continuo e le fasi della Sindrome Generale di Adattamento (SGA)

La S.G.A. Sindrome Generale di Adattamento si divide in 3 fasi.

FASE 1 – ALLARME

L’ipotalamo riceve il segnale dalla corteccia cerebrale che una data situazione è impegnativa o minacciosa. Il sistema nervoso simpatico reagisce aumentando lo stato d’allerta dell’organismo attraverso modificazioni degli organi di senso, del battito cardiaco, del sistema respiratorio e digestivo, della tensione muscolare. Per mantenere lo stato d’allerta il SNS stimola la produzione di adrenalina che per un breve periodo fornisce energia aggiuntiva sotto forma di glucosio. In contemporanea l’ipotalamo attiva l’ipofisi a produrre un’ampia gamma di sostanza chimiche, tra cui il cortisolo (che aiuta a sedare il dolore e a contrastare l’invasione di sostanze estranee) e gli ormoni surrenali (che influenzano l’equilibrio dei Sali minerali e in particolare la trasformazione del cibo in energia.In questa fase è chiara la discrepanza tra le risorse che l’individuo ritiene di possedere e la richiesta posta dagli eventi esterni.

FASE 2 – RESISTENZA

E’ la fase più lunga, in cui l’individuo oppone tutta la propria forza all’emergere delle sensazioni negative. Se non si è riusciti ad eliminare gli stressor, il sistema endocrino fornisce maggiori quantità di minerali ed ormoni per mantenere lo sforzo.

FASE 3 – ESAURIMENTO

Rappresenta il fallimento dei meccanismi difensivi per resistere allo stress. L’organismo perde la capacità di autoregolazione mantenendo una risposta inadeguata che predispone allo sviluppo di malattie, anche croniche, sia fisiche che psichiche.

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" Se c’è soluzione perché ti preoccupi? Se non c’è soluzione perché ti preoccupi? "

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Gli effetti negativi dello stress per la nostra salute psicofisica

Spunti di riflessione

  • Hai avuto ultimamente accadimenti che hanno provocato stress acuto?
  • Soffri di stress cronico?
  • Come si manifesta nella tua vita lo stress buono?

Azione azione azione

  • Scrivi le attività stressanti che devi portare a termine questa settimana.
  • Programma le attività in modo tale che il carico di stress giornaliero (eustress e distress) sia nella media.
  • Scrivi le tecniche da utilizzare per gestire lo stress nocivo.

Grazie per aver letto questo articolo sullo stress, eustress e il distress.

Buon lavoro e buona vita!

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Informazioni sull' autore

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Matteo Rocca

Stress Management Coach | Health Coach | Life Coach

Ciao, sono Matteo Rocca, Mental Coach con circa 25 anni di esperienza.

Sono associato ICF International Coach Federation, la più grande associazione di Coach al mondo, con credenziale ACC (Accredited Certified Coach). Sono laureato in Economia e Commercio e in Scienze Motorie, e sono Personal Trainer FIF.

Da sempre appassionato di gestione dello stress e di crescita personale, ora aiuto le persone ad eliminare lo stress mentale grazie a nuove tecniche, metodologie (con solide basi scientifiche). Per chi desidera organizzo percorsi di coaching personalizzati per combattere lo stress, gestire la rabbia ed equilibrare vita e lavoro.